Villeneuve-lès-Avignon

Cartusia Vallis Benedictionis –

Cartusia de Ultra-Pontem Avenionis

seu Avenionensis

Notre-Dame-et-Saint-Jean-Baptiste

du Val-de-Bénédiction

(Gard, France)

 

 

Questa certosa fu fondata per volontà di Papa Innocenzo VI, nel 1356, all’interno del suo palazzo cardinalizio. La chiesa viene consacrata dai certosini il 19 agosto 1358. Inizialmente questo convento era dedicato a San Giovanni Battista, poi nel 1362 InnocenzoVI dopo esser scampato ad una violenta epidemia di peste, per gratitudine verso la Vergine, mutò il nome in Notre Dame di Val de Bènèdiction, ed espresse la volontà di farsi seppellire in certosa.  Dopo qualche anno dalla sua fondazione, nel 1372, il cardinale Stefano Aubert nipote del Pontefice fondatore, ed in seguito suo cugino Pietro di Monteruc, elargirono notevoli fondi che consentirono il raddoppio del numero delle celle, che passarono da dodici a ventiquattro, e nello stesso anno venne creato il chiostro San Giovanni. La comunità fu molto ricca tanto che nel 1633 fondò la certosa di Marsiglia. Le sue ricchezze le permisero di arricchire sontuosamente i suoi ambienti con dipinti, affreschi, sculture che le permisero di diventare nel XVII secolo la certosa più ricca di Francia. Una biblioteca con circa 8500 volumi impreziosì ulteriormente il complesso monastico. A partire dalla fine del XVI secolo il monastero servì da noviziato per tutte le certose della provincia di Provenza. Oltre ai soliti ambienti, tipici di una struttura certosina, a Villeneuve è possibile tuttora visitare delle piccole celle destinate a prigione. Queste sono una rara testimonianza di una tradizione delle certose medievali, nella prigione venivano rinchiusi per penitenza, quei monaci che contravvenivano al rigore della rigida regola. I certosini rimasero a Val de Benediction fino ad ottobre del 1792, quando a causa delle leggi rivoluzionarie furono costretti ad abbandonarla. La struttura caduta in abbandono, dopo la seconda guerra mondiale, fu restaurata dall’Istituto di Belle Arti. Poi dopo aver vagliato varie destinazioni per questo insigne monumento, nel 1973 è stato affidato alla cura del Centro Nazionale di Scritture dello Spettacolo che ha dato il prestigio dovuto alla gloriosa certosa voluta dal Pontefice, valorizzandola e curando incontri, seminari e spettacoli teatrali. A fare da cornice a questo splendido monastero vi sono eleganti giardini, che sapientemente sono stati riportati allo splendore che avevano quando i monaci dedicavano parte del loro tempo alla botanica.