PARMA

Schola Dei (Scuola di Dio)

 

 

Nel 1285 per volontà del vescovo di Spoleto Rolando Taverna fu costruita a Parma la certosa di Schola Dei. Prima di descriverne le vicende, va ricordato che non bisogna confondere il monastero certosino con l’Abbazia cistercense di Valserena, impropriamente nota come certosa di Paradigma o San Martino Bocci. Tale equivoco si è ingenerato nel corso degli anni, da quando lo scrittore francese Stendhal, ispirandosi all’abbazia cistercense e non alla certosa, realizzò nel 1839 il celebre romanzo “La Certosa di Parma”.

I certosini condussero una vita monastica tranquilla fino al 1551, quando il duca Ottavio Farnese operò una devastazione nel convento, per assicurare protezione alla città. Egli stesso la ristrutturò con lavori di restauro che si completarono nel 1658. La chiesa originariamente in stile gotico fu parzialmente inglobata in una struttura barocca ad opera di F. Pascaroli tra il 1673 ed il 1722. All’interno è conservata integra la sagrestia adorna di pale d’altare affrescate, scolpite ed altri importanti affreschi di epoca rinascimentale. La facciata della chiesa in stile neoclassico è opera dell’Abbati del 1847, poi si susseguirono altri rimaneggiamenti, che portarono nel 1910 alla distruzione delle celle dei monaci, cancellando così le linee originarie della certosa. Il chiostro piccolo e quello grande, ben conservati, sono di origine quattrocentesca. I monaci che per circa cinquecento anni vissero in questo luogo, nel 1769 dovettero abbandonare il convento a causa di un decreto di Filippo di Borbone Duca di Parma che  soppresse la comunità monastica. Nel 1805 nel complesso si insediò la “Fabbrica Ducale dei Tabacchi di Parma”, ed in seguito un’ istituto rieducativo fino al 1975. Da allora ed a tuttoggi la antica certosa è sede della Scuola di Formazione e Aggiornamento della Polizia Penitenziaria di Parma.