ASTI

San Filippo e San Giacomo

 

 

A Valmanera nei pressi di Asti, esisteva già dall’ VIII secolo un convento fondato dal re longobardo Liutprando. Solo nel 1387 i certosini subentrarono al vallombrosani che dimoravano in una struttura decadente. Giacomo e Bartolomeo Scarambi d’accordo con il Papa avignonese Clemente VII ratificarono con una bolla la costruzione di una certosa. Per circa due secoli l’attività monastica si svolse serenamente. Grazie alla gestione di eminenti priori ed ai lasciti dei benefattori riuscì ad arricchirsi notevolmente. Furono costruiti sei eleganti altari marmorei, fu chiamato per decorare il coro l’intarsiatore Paolo Sacca, che avvalendosi del contributo del padre Tommaso e del fratello Imerio, realizzò intagliando finemente gli stalli una mirabile opera. Si ha notizia che nella certosa di Valmanera vi fosse anche una importante biblioteca. Il periodo di decadenza cominciò nel 1614 quando gli spagnoli la occuparono mentre assediavano la città di Asti. Tali devastazioni proseguirono per tutto il XVII secolo a causa dei molteplici conflitti che si ebbero in quei luoghi. La comunità monastica seguì la sorte della maggior parte dei conventi, che a seguito del decreto francese furono soppressi. Nel 1801 la certosa fu abbandonata dai monaci, poco dopo la chiesa fu demolita. Oggi poche tracce restano di quello che doveva essere un luogo pregno di storia e bellezze artistiche, solo la foresteria e parte dell’imponente ed elegante chiostro grande si riescono a scorgere. Alcuni affreschi ed un altare marmoreo furono trasportati in alcune chiese di Asti, salvandosi dalla distruzione. La stessa sorte occorse alla “Madonna in gloria” opera realizzata da Macrino d’Alba (oggi esposto nella Galleria Sabauda) noto pittore piemontese, che nel 1494  effettuò le decorazioni  nel chiostro grande con raffigurazioni di santi dell’ordine certosino.

Attualmente Valmanera ospita l’importante Arazzeria Scassa, un laboratorio artigianale di arte contemporanea, nella quale si sono realizzati arazzi su disegni dei più noti artisti, come gli italiani Guttuso e De Chirico e gli stranieri Klee, Matisse, Mirò e Dalì.